Cataclysm 2 – Tuo Padre is a Siren

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ATTENZIONE – WARNING

Questo articolo fa uso di strumenti ignobili quali l’ironia, il sarcasmo, l’esagerazione, la generalizzazione e lo sberleffo. Tale articolo, inoltre, è mirato a far ridere e divertire il lettore. Si tratta di un articolo comico e non serio. Siete pregati di apprestarvi alla sua lettura con il giusto spirito. 

Detto questo, vi invito ad entrare in casa, ad abbandonare la vostra macchina, il vostro motociclo o il vostro ciclo fuori dal portone, e ad accomodarvi.

Buonasera a tutti voi, o miei venticinque lettori. 

Tutti tranne i più distratti di voi si saranno accorti del tormentone di League of Legends di queste ultime settimane:

“I’m a Siren.”

 Se ancora non sapete cosa significhi, ve lo spiego velocemente. Anzi no, non ve lo spiego. Guardatevi questo video.

[youtube http://www.youtube.com/watch?v=_Gz9um3wV1o]

Fatto? Bene. Come vedete il tormentone è nato da questo video che presenta un team simile a quelli che siamo abituati a vedere… a parte che i cinque componenti appartengono al gentil sesso. Occorre però dire che “I’m a Siren” non è certo l’unico tormentone che è stato lanciato. Insieme ad esso ci sono, tra gli altri:

  • “losing is not an option”
  • “I will bait you and outsmart you”
E tutto ciò che può comparire da quel video. 
Se pensate sia solo un mio delirio, dico solo che anche Alex Ich ha risposto alla bella Sjokz in questo modo:
 
[youtube http://www.youtube.com/watch?v=VcGGhn20J7Y]
 
Un video, quindi, non del tutto passato inosservato. Per il suo tono “cari maschi siamo più brave e furbe di voi”? Forse. Per la sua intrinseca capacità di suscitare sollazzo e risa? C’è la probabilità.
 
Ma a cosa dobbiamo questo lungo preambolo sulle Siren? Ad introdurre l’argomento principale di oggi. LoL e le donne.
Le amiamo, le odiamo, ci fanno vincere e perdere molti game, ma solo una cosa è certa: al prossimo game saranno ancora a giocare con noi. 
In tutta la mia esperienza ho maturato tutta una serie di teorie e teoremi che enunciare nella loro interezza sarebbe quanto mai inattuabile su questi spazi. 
 
Per esempio: vi siete mai chiesti perchè siamo naturalmente portati a far imparare alle nostre fidanzate il ruolo del support? Non stiamo facendo loro un torto, anzi, stiamo sfruttando al meglio le loro potenzialità. La mente femminile, infatti, è naturalmente più portata a determinate situazioni utilissime per un support, come per esempio la naturale attitudine al Multitasking.
 
Vi siete mai domandati come faccia la vostra fidanzata a cucinare primo e secondo mentre condisce l’insalata rispondendo al telefono e ripetendosi a mente la lezione di Filosofia? 
Esatto, la risposta è la stessa che le rende naturalmente capaci, una volta superati i primi game d’acclimatamento, a diventare dei support potentissimi. 
 
Questa è, cari miei, la manifestazione ludica del Gene della Maternità. Quella cosa che porta le nostre amate donzelle a rimanere al nostro fianco, a farci da babysitter, a mostrarci la via nei momenti bui (cacciando via quella brutta fog of war). In poche parole, a sacrificarsi per noi.
 
Ma, direte voi, ci sono solo lati positivi nel mandare la nostra fidanzata a fare il support? Purtroppo no. Uno dei principali difetti di questo ruolo, infatti, è la poca quantità di denaro che riesce a generare, e sappiamo tutti che, per quanto una donna sia pienamente soddisfatta dal generare denaro solamente aspettando (gp5) o grazie all’uomo che ha con sè (assist), non può non essere triste vedendo la scarsità di vestiti (item) e scarpe (ward) a sua disposizione. Sempre gli stessi, scarpe verdi e scarpe viola, scarpe verdi e scarpe viola… ecco perchè spesso l’essere femminile migra dal suo habitat naturale, la bot lane, verso altri lidi…
 
…ma quali? La meta preferita della Pulzella Ligovnerdis è la mid lane  
 La donna in mid lane è l’evidente risultato dell’emancipazione della donna: libera dal suo uomo, ora è da sola in mano a sè stessa. Se carria il game è pronta a prendersi i meriti e gli onori di essere una donna di successo, se lo perde è pronta ad incolpare il suo jungler e la società maschilista. 
In questo ruolo una donna può finalmente sentirsi realizzata: può cambiare i suoi vestiti, scegliere le scarpe che più si abbinano al vestito, ma alla fine sceglierà sempre i Sorcerer’s Boots. Il lato peggiore, purtroppo, saranno i suoi champion: Lux e Ahri. Sempre. Dio ce ne scampi.
 
Inoltre, ricordiamo la possibilità che la stessa donna prenda il sopravvento sul suo uomo, prendendo il ruolo di AD Carry. Anche lì l’organismo femminile è avvantaggiato, per l’insana capacità di arraffare ciò che è possibile. 
“Quel creep è in saldo! Mio!” 
“Creep scontati al 50%! Non li avrai!”
Eccetera.
 
Tutto questo discorso, finora, ci porterebbe a pensare che la donna sviluppa sempre e solo il lato migliore di tutto ciò che riguarda il gaming. E invece… ci sono dei luoghi, nella Summoner’s Rift in cui mai, MAI vorreste che la vostra donna possa capitare. Uno di questi… è la Top Lane.
Sì, signori e signori (perchè le signore s’ignorano, come diceva il caro OMEN), guardatevi dal momento che un umanoide di sesso femminile si estende fino a quel punto. 
Qual è, senza ombra di dubbio, la grande pericolosità di un Top Laner? Quella che mai vorreste accadesse per il team nemico e che sempre sognate per il vostro. Ma chiaramente che sparisca dalla partita per venti minuti, se la farmi  piuttosto tranquillamente, per i fatti suoi, e poi una volta uscito cominci a brutalizzare i suoi avversari senza che essi possano fare nulla.
 
Quante Irelia, quanti Jax, Darius o, tanto tempo fa, quanti Nasus e Olaf (a proposito di Olaf, sto preparando un articolo anche su di lui, stay tuned!) sono scesi dalla Top Lane, dopo una bella permanenza, con una superiorità schiacciante, tutta ottenuta grazie al suo egoismo nell'”ignorare” il resto della squadra? Ecco. Ora torniamo a pensare alle nostre amate fanciulle: credete che riuscirebbero a restare per venti minuti a farsi i fatti loro?
 
Infine, purtroppo, l’ultimo ruolo in cui potremo vederle è il peggiore in assoluto: il jungler. Mai. Mai ciò deve accadere. Piuttosto scappate al Polo Sud, ma non dovete far accadere questa cosa. Sì, signori miei, c’è poco spazio per questo, su questo mondo, nonostante ad una prima analisi sia un ottimo ruolo per loro.
Teoricamente, infatti, il jungler è il ruolo più altruista (a meno che giochi XJ9) dopo il support. Dai i buff a chi serve, lascia i campi, fai vincere le lane, tieni sotto controllo il jungler nemico, guarda gli obiettivi… tutte cose utili a tutti. Un favoloso modo per sfruttare al meglio il gene della maternità descritto sopra.
 
Tuttavia…
c’è una cosa fondamentale nella vita di un jungler, una cosa che cozza brutalmente con la psicologia femminile: la capacità decisionale.
 
Proprio così, miei cari figlioli, come ben saprete un jungler si distingue, tra le altre cose, anche per la sua capacità decisionale.
Adesso ganko. Adesso non è il momento. Ora faccio il rosso, ora non posso. Ora ti do il blu, ora no. Non ingaggio ora, manca Renekton. Ho visto la loro Irelia top, è il momento di ingaggiare.
Tutte decisioni da prendere rapidamente, nel breve volgere di qualche istante.
Immaginate la vostra fidanzata di fronte allo specchio che prova un vestito, o al negozio delle scarpe a sceglierne un paio nuovo. 
Ora immaginatela che sta arrivando a gankare la vostra lane.
 
“Che faccio ganko? Sì adesso vado. No aspetta meglio di no. Aspetta sto qui nel bush e poi ingaggio. Ok dai appena viene avanti attacco. No aspetta, no fermo. Ancora un po’. Sì ora parto! No aspetta non ancora.”
 
Ecco. 
 
Ora avete ricevuto l’illuminazione. Sapete come far avvicinare le vostre dolci metà a questo gioco che occupa l’altra parte del nostro cuore. Che poeta che sono mamma mia mi faccio paura da solo. 
Mettete a frutto questi sani insegnamenti, e il futuro, di fronte a voi, sarà sempre roseo. 
Tranne quando sarete voi a feedare e lei vi insulterà. 
Invece, ricordate, che quando è lei la feeder, questo “è solo un gioco”. 
 
Certo di avervi aperto gli occhi, vi auguro nuovamente una buona giornata. 
 
Davide “Tuo Padre” Basilico
 
P.S.: Per tutte le dolci donzelle (e anche tutti i misogini) alla lettura di questo articolo, ricordo che è tutto uno scherzo dal buonasera fino alla firma. Non sia mai che qualcuno arrivi a credere che io pensi davvero queste cose =P.
 
P.P.S.: Ah, tra l’altro, il Team Siren ha disbandato. Evidentemente tutto ciò era più grande di loro.