L’ascesa degli Ammazzadraghi

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Sono arrivati al tramonto. Cinque. Il loro attacco è stato metodico e brutale. Le difese della fortezza sono state inutili. Per un’ora, dal cielo è piovuto fuoco.

Non ci sono abbastanza sopravvissuti per contare le perdite.

Prima di fuggire ho esaminato una sezione delle mura a sud, liquefatta dal soffio del drago. Nessuna pietra può resistere a quel calore. Cosa può resistergli?

Non avevo mai visto un drago prima di oggi. Ora non vedo più nient’altro.

I draghi non volevano la città. Volevano noi.

Siamo scappati tra le pietre sciolte, ma un vecchio drago ci ha seguito. Quando tutto sembrava perduto, due uomini straordinari sono accorsi in nostro aiuto. Il loro valore ci ha permesso di fuggire, ma anche loro non ne sono usciti indenni.

Se uomini come questi non possono sconfiggere le bestie, siamo perduti.

Il drago ci ha trovato.

Questa volta, gli eroi erano preparati. Uno ha distratto la bestia, mentre l’altro l’ha attesa dall’alto. Ha colpito la creatura lanciandosi da un dirupo e la sua lancia l’ha uccisa.

Abbiamo studiato a lungo la belva, cercando un punto debole, ma finiremo per sfruttare il suo punto di forza. Le sue scaglie sono più resistenti di qualunque materiale abbia mai visto, e rimangono fredde anche se esposte alle fiamme.

Le userà per proteggere i nostri eroi.

Forse ora abbiamo una possibilità, ma se vogliamo combattere ci serviranno più scaglie… E più persone con il coraggio di indossarle.